martedì 6 agosto 2013

Corni di Canzo (il piccolo, l'orientale)

Dunque ecco, voglia di boschi, di panorami, voglia di riempire gli occhi di azzurro e di verde, le orecchie di suoni naturali.
Dove vado ?
Dopo aver ben ben guardato mappe e fatto ricerche su Google mi indirizzo verso un posto abbastanza vicino e (credo) abbastanza facile da raggiungere per me che ad allenamento sto' abbondantemente in riserva.
Corno di Canzo orientale, il piu' piccolo dei tre fratelli ..... mio !! :)
Come primo traguardo la Terz' Alpe, poi li vedo se andare avanti.
Parto di buon mattino, mi ci vuole circa un' ora per arrivare al luogo di partenza, a Canzo la fontana delle sorgenti del Gajum.
Arrivo verso le 8.00 parcheggio, mi carico lo zaino che come di solito e' pesantuccio (mi porto di ogni... e lo so' ho il complesso della lumaca... mi devo portare la casetta sulle spalle) :)
Si parte, ai primi segnavia giro a sinistra per prima - terza alpe. Qua si puo' scegliere, o si segue la via delle alpi (prima seconda e terza) o si va' su' diritto verso san Miro e si segue il torrente Ravella, si arriva comunque alla Terz' Alpe da cui poi si puo' proseguire per i corni. A sinistra per le Alpi si percorre una mulattiera ciotolata carrozzabile ripidina per almeno un 1500 metri poi la strada diventa semi pianeggiante fino alla Terz' Alpe, si possono vedere antichi insediamenti, cappellette, c'e' il sentiero dello "Spirito del Bosco" con le sue sculture in legno....
Costeggiando il torrente invece si sale nella valletta, si incrocia la strada per l'eremo di san Miro poco distante, ponticelli che attraversano il torrente, una marmitta dei giganti, massi erratici... un po' piu' selvaggio, l'ultima parte un po' ripida da salire, ma ci salgono comunque famiglie con bambini piccoli.
Ho fatto un pezzo di strada con un anziano signore e Suami la sua Akita, un saluto a tutti e due.

Passato le due Alpi inferiori, sono arrivato alla terza dove si trova un agriturismo, ristorante, bar, servizi igienici una struttura che ben si integra nel circostante panorama.
Ho proseguito prendendo la scalinata che fiancheggia l'edificio e preso il sentiero dietro lo stesso.
Qua' diventa a tratti roccioso e comunque ben ripido. Ho proseguito in salita fino ad arrivare alla colma di Ravella, una bella sella con ampio spazio erboso circondato da alti alberi, da qui si potrebbe andare verso il sasso Malascarpa, il monte RAI, il rifugio Consiglieri e il Cornizzolo da una parte (c'e' da farsi una bella salita pure da qua') oppure verso i corni (centrale e via ferrata) e il monte moregallo dall'altra.
Dopo un po' di riposo mi sono avviato verso l' "Acqua del Fo'" poco distante, punto in cui si trova una zona sosta e una fontana.
Da li' parte il sentiero, chiamiamolo cosi', che porte prima alla bocchetta di Luera e poi al corno Orientale.
Il cammino e' semi invisibile, poco segnato e battuto, si fa' fatica a individuarlo, la ripidita' e' accentuata, l'acqua del fo' si trova a circa 1.000 metri di quota, la cima a 1.236 per un percorso di circa 900 metri (segnato dal gps).
Dico subito che sono stato sorpassato da un paio di persone, sicuramente piu' allenate di me', quindi la difficolta' dipende anche dal grado di allenamento, comunque ritengo la salita abbastanza da impegno fisico, non certo da impegno tecnico se non per l'orientamento data la mancanza o scarsita' di segnalazione del percorso.
Dopo quindi l'arrampicata alla fien sono arrivato alla Bocchetta di Luera e poi l'ultimo tratto brevissimo fino alla cima, questo agevolissimo.
Spettacolo.
La vista puo' spaziare a 360 gradi partendo dagli imponenti fratelli corni piu' grandi ed il sottostante rifugio SEV verso in basso la punta di Bellagio, in alto le Grigne, il dirimpettaio e scosceso Moegallo, Lecco ed il Resegone, il monte Barro, il lago di Annone, il sasso Malascarpa, il monte RAI col suo ripetitore e dietro il Cornizzolo, giu' in basso poi Canzo in lontananza.
Goduta al vetta, pur piccina che sia, avevo fame mi son mangiato dei croccanti di sesamo che avevo e poi visto il rifugio SEV e non avendo nessuna voglia di riaffrontare la discesa irta da dove ero salito ho pensato di andare al rifugio e vedere di scendere dalla parte dietro i corni maggiori sperando in meglio.
Il sentiero per il rifugio e' in semipiano, si attraversa un ghiaione ma senza problemi, in pochi minuti si arriva al fabbricato ed all'ampio spiazzo anteriore.
Bellissima vista sul lago sottostante e sui monti circostanti, aria fresca nonostante giu' in basso il sole arrostisse la pianura.
Mi son mangiato un panino al salame (2 euri, onesto) e bevuto l'acqua di fonte presa giu' al fontanile.
Goduria. :)
Per il ritorno ho preso il sentiero che si diparte poco oltre il rifugio e raggiunge direttamente la Terz'Alpe passando vicino alla via ferrata per il corno centrale, speravo fosse meno ripido ..... non era cosi' :)
Sicuramente molto meglio segnato e praticabile ma comunque ripido e in alcuni tratti piccoli percorsi su roccetta (roba da due o 3 passi nulla di che'). Anche qua' comunque se si volesse usarlo per la salita tener conto che ci vuole allenamento.
Tornato alla Terz'Alpe secco e assetato come una spugna nel deserto mi son concesso una Coca contando anche un po' sulla caffeina contenuta per ripigliarmi un po' :)
Ridisceso per la mulattiera alla prima Alpe dove era in corso una festa ..... oramai erano le 17.00 circa.
Sosta di riposo e poi ancora giu' varso il Gajum e il parcheggio dove ho lasciato la macchina, passando prima dalla fontana dove sgorga l'acqua di fonte del Gajum, qua' mi son garganellato un litrozzo di H2O sano e poi presa la macchina mi sono avviato verso casa.

Ecco un filmato della giornata (un po' lunghetto) :



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