venerdì 21 settembre 2012

Monte Barro (Lecco)

Domenica scorsa, dopo parecchio tempo di inattivita', sono andato a fare un giro su' per i monti.
Avevo visto un bel filmato e letto qualche articolo sul Monte Barro monte non alto, 922 metri, ma da cui si godono bei panorami.
Poco lontano da Milano, siamo in zona Lecco - Galbiate - Civate.
Sono partito presto, verso le 7,15 non conoscendo il posto e ho puntato su Galbiate, la via che porta all'Eremo del monte Barro non riporta nome cosi' sul navigatore l'ho selezionata a mano dalla mappa.

Siccome sono praticamente senza allenamento pensavo di avvicinarmi il piu' possibile con l'auto, in effetti contrariamente a quanto letto in giro, sul posto un cartello indica divieto di accesso nei giorni  festivi a partire dal primo parcheggio (sentiero ornitologico) della mappa qua.



Sono arrivato presto, attorno alle 8,30 era tutto vuoto. C'e' parecchio posto direi, si parcheggia di lato alla strada asfaltata che porta all'osservatorio ornitologico, un po' strettina con le auto parcheggiate, bisogna cercare piu' su' uno spiazzo dove fare inversione. Per cui ho pensato di parcheggiare in basso con il muso gia' rivolto verso il ritorno. Dopo ho visto che un centinaio di metri oltre la curva col cartello c'e' un altro piccolo parcheggio, roba da 10/15 auto, c'era comunque un volontario a controllare l'accesso alla strada.
Nello stesso luogo c'e' la fermata di un autobus che poi arriva su' all'eremo, non so' pero' gli orari e la frequenza delle corse.
Il sentiero e' costituito da una mulattiera a fondo ciotolato che taglia la strada asfaltata e arriva all' eremo, o meglio ex eremo, sopra c'e' un ristorantino, un centro visitatori (chiuso....) una piccola chiesa (chiusa...).

Bene si parte, la prima sosta si puo' fare presso una panchina che da' su un belvedere lo sguardo spazia sui sottostanti laghi, Annone e piu' in la' Pusiano, di fronte si apre la pianura.


Si continua per la mulattiera e si arriva ad un bivio, a sinistra si continua verso l'eremo a destra si possono visitare i resti delle fortificazioni gotiche, un muro lungo un Kilometro con 3 torri di avvistamento, qui il sentiro diventa sterrato, tipico di montagna, pianeggiante.
E' possibile ad un certo punto prendere un sentiero parecchio rampichino e dirigersi verso la vetta anche da qua.










Dopo aver visto anche il panorama che si apre anche sulla parte verso il lago di Garlate e l'uscita del fiume Adda dal lago di Lecco, son tornato sulla mulattiera e proseguito fino all' Eremo.
Qui' e' presente un piazzale con il capolinea del bus e un parcheggio per le auto autorizzate a raggiungere il luogo, c'e' il corpo di fabbricato del ristorantino con terrazza panoramica e la parte posteriore a piu' piani, non so' se in uso o meno. La parte dell'eremo originale e' un po' poco visibile, c'e' una graziosa chiesetta, un giardino piuttosto curato. Si prosegue verso l'alto o tramite scalinata o via strada sterrata piu' dolce, si giunge ad un piazzale panoramico erboso o ve e' presente una edicolina dedicata alla Madonna e una specie di gazebo in muratura di cui non so' la funzione.

La vista dal piazzale a questo punto spazia sui Corni di Canzo, il monte Rai, il Cornizzolo e la parte di lago di Lecco a nord della citta'.
Proseguendo si puo' deviare per visitare il sentiero botanico con le varie essenze indicate da cartellini con nome ed informazioni.
Si prosegue, si arriva ad una cancellata, superata la quale sulla destra c'e' una terrazza e un' edicolina dedicata a s. Francesco, sulla sinistra invece inizia il sentiero che porta poi in vetta.
Seguendo la ringhiera verde, ad un certo punto si deve girare a destra, diritto si giunge all'installazione di un ripetitore.

Il sentiero si inerpica verso l'alto, a tratti con dei gradini, un filo di allenamento ci vuole.
Le indicazioni qua scarseggiano un po', sono arrivato ad un punto dove si vedeva un tracciato in salita e uno in discesa, ho pensato di prendere quello in salita ma era sbagliato, sono arrivato su di una piccola punta rocciosa, una specie di mini vetta ma molto sotto alla vetta vera per cui son dovuto tornare indietro. In effetti si deve prendere il tracciato in discesa sulla sinistra, che poi dietro una curva ricomincia a salire verso l'alto.


Aquesto punto c'e' solo da salire, il sentiero si fa' piu' in pendenza e poi si cominciano ad incontrare le prime formazioni rocciose, nulla di esposto o particolarmente impegnativo pero' ci vuole un minimo di perizia e attenzione, ci sono tanti sassolini che possono far scivolare, bisogna scegliere bene i posti dove puntare i piedi e dove aiutarsi con le mani.
Io ho fatto fatica proprio per mancanza di allenamento, ma comunque son saliti anche anziani e bambini.
Da qua comunque il sentiero viene indicato dai cartelli "per escursionisti esperti".
Si arriva ad una sella dove giunge un sentiero proveniente dalla parte del monte verso il lago di Lecco e dal Sasso della Vecchia, qua manca ancora un passaggio sulle solite roccette per arrivare in cima, si e' proprio vicini.
Qua ero un po' stanco e son stato li' per tornare indietro, mi preoccupava non tanto la salita, salendo si vedono gli appigli e dove mettere i piedi, quanto la discesa con le gambe un po' .... provate :)


Be son stato un po' li' a pensarci, mi dispiaceva rinunciare, mi son riposato un po' ho ripreso un po' fiato e mi sono incamminato per vedere come era piu' su'.
In effetti meno peggio di quanto pensassi, alla fine superate le roccette e arrivato sulla cima.

Vista a 360 gradi tutto intorno, sul lago di Lecco, sui laghi verso la pianura, sui monti circostanti.
Molto bello e panoramico, data anche la non eccessiva altezza si vedono bene anche i particolari del paesaggio sottostante, peccato giornata un po' nuvolosa.
Ho fatto anche un video della scarpinata, magari un po' lungo ma se interessa il posto da visitare ... :)
 



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