mercoledì 12 ottobre 2011

Sciur Caprotti - Esselunga

L'atro ieri sono andato come di solito a far spesa all' Esselunga, e mi hanno dato in omaggio un dvd intitolato "il mago di Esselunga".
Bello, girato da Tornatore una storia sul fantastico che durante lo svolgersi permette di "vedere" il retrobottega dell'Esselunga.

All'interno del film il sig. Caprotti il fondatori si e' ritagliato un cameo (non compare tra i nomi degli attori) nella panetteria.




Carina come cosa, oggi ho letto che ha dato le dimissioni dalla presidenza della societa' a seguito della sentenza che lo condanna per la pubblicazione di un libro dal titolo "Falce e carrello" dove spiega alcune sue ragioni nella lotta con i concorrenti della catena delle Coop, ..... condanna per concorrenza sleale....
Poi si parla di liberta' di stampa, di pensiero, di parola, addirittura con ordine di ritiro del libro sul suolo italiano " Il Tribunale ha sancito che il libro integra «un'illecita concorrenza per denigrazione ai danni di Coop Italia» e condanna Esselunga ad un risarcimento pari a 300.000 euro ed al ritiro del pamphlet dal mercato. Vietato inoltre reiterarne la pubblicazione e diffonderne gli scritti."
La sua risposta inviata al Corriere della Sera:

Caro direttore,
dal Corriere di domenica scorsa vedo che la vicenda diventa politica e questo non mi piace. D'altronde lo è. Coop, Legacoop, eccetera, politica lo sono per decisione e scelta di Palmiro Togliatti, nel 1947 a Reggio Emilia. Per quanto riguarda la sentenza, il tribunale di Milano è stato forse clemente: non ha ammesso la diffamazione, ci ha condannato solo per concorrenza sleale. Io sono soltanto sleale, cioè «unfair», subdolo e tendenzioso.
Un niente, di questi tempi! quasi un gentiluomo. E per i danni subiti da Coop per questa sleale concorrenza ha accordato 300.000 euro invece dei 40 milioni richiesti!
Il libro? Non si ordina neppure di bruciarlo sulle pubbliche piazze. Io, per quanto mi riguarda, vorrei però rimettere le cose nei termini appropriati. Quando mi si accusa di «attacco» - per non parlar del resto - si dice una bugia. Sono cose intime, esistenziali, ma perché non dirle? Nell'estate del 2004 sono stato gravemente ammalato e, stordito dal Contramal, un antidolorifico tremendo, caddi di notte in bagno e mi fratturai la colonna vertebrale. Inoltre quattro mesi prima mio figlio se ne era andato. Mio figlio non è mai stato scacciato, mio figlio non ha mai fatto nulla di male, semplicemente si era attorniato di una dirigenza non all'altezza. Per me il suo autonomo allontanamento è stato un grande dolore. Ricordo quell'autunno 2004, come un periodo tristissimo, di grande sofferenza e di estrema debolezza.
È in questo 2004 e nell'anno seguente che, nella mia defaillance, fui oggetto di una vera e propria aggressione.
Le dichiarazioni ai giornali di Aldo Soldi, presidente di Ancc (Coop), che voleva Esselunga, si susseguivano. L'amministratore delegato di una grande banca, tuttora in carica, venne due volte, «dica lei la cifra, la paghiamo in settimana, al resto pensiamo noi». Poi il prestigioso
studio legale, per conto dichiaratamente di Unipol. Sono solo due esempi. Finché l'allora presidente del Consiglio, Romano Prodi, dichiarò in televisione che occorreva mettere assieme Coop con Esselunga.


In quale modo, non disse.
Questo sì che fu l'«attacco» che ci costrinse a fare chiarezza sui giornali! Vorrei poi che qualcuno mi spiegasse come si può «tenere insieme» e condurre un'azienda in queste condizioni. È da tutto ciò che nasce, in sintesi, «Falce e Carrello»! Io avvertii Soldi, poiché la mia educazione ottocentesca a ciò mi impegnava. Ma intendevo solo raccontare alcuni episodi vissuti, documentati, oserei dire, sofferti.

Cioè denunciare qualche «stravaganza», chiamiamola così, di quel sistema. Però, evidentemente, ho commesso un errore e me ne scuso: infatti è stato interpretato come un «attacco» al più grande Istituto Benefico del Mondo, una Istituzione che ha un milione di dipendenti, quando la Croce Rossa Internazionale ne ha soltanto 12.500.

Mi sono così tirato addosso sette cause, che mi sembra possano bastare.
Tutto qua. Io non concepisco questa Italia di destra o di sinistra. Ho amici a sinistra, come certamente ne ho a destra. Sono stato educato nel credo della libertà e nel rispetto del prossimo.


Direi un' ottima persona.
Io faccio la spesa all' Esselunga da quando ero un bocia di pochi anni con mia madre che mi ci portava, a Milano in via Mac Mahon, credo uno dei primi negozi aperti.
Mai avuto nulla da ridire ne per qualita' ne per prezzo, mi ricordo che una volta mia madre chiese come mai non vendevano carne di cavallo, il macellaio gli rispose che il boss dell'Esselunga aveva detto che i cavalli sono animali intelligenti e non si mangiano :)
Bravo Sciur Caprotti.

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